domenica 30 giugno 2013
Croazia in Ue
[Si
servi du patruni un si servu bonu 'né p'unu, 'né pi l'autru'] La Croazia celebra oggi nelle piazze e nelle strade
delle maggiori città l'adesione all'Unione europea come 28/mo Stato membro, con
la festa centrale alla presenza di decine di capi di Stato, premier e ministri,
in programma sulla Piazza Bano Jelacic di Zagabria, la più grande del Paese. A
rappresentare l'Italia ci saranno il presidente della repubblica Giorgio
Napolitano e il ministro degli esteri Emma Bonino. L'ingresso formale
nell'Unione scatterà alla mezzanotte in punto e praticamente tutto il Paese
sarà illuminato dai fuochi d'artificio mentre i cori canteranno l'Inno alla
Gioia di Beethoven. Alla mezzanotte le campane delle chiese suoneranno a festa.
Celebrazioni sono previste ai confini con l'Ungheria e la Slovenia, dove
verranno aboliti i punti di controllo doganale, anche se i controlli
frontalieri resteranno effettivi per almeno altri due o tre anni, in vista
dell'adesione del Paese ex jugoslavo alla zona Schengen. La circolazione delle
persone sarà comunque semplificata e più veloce dato che ai valichi saranno
istituiti controlli congiunti e ai croati basterà solo la carta d'identità per
entrare negli altri Paesi dell'Ue. Ai confini con Serbia, Bosnia-Erzegovina e
Montenegro, fino al 1990 insieme alla Croazia repubbliche che facevano parte
della Jugoslavia socialista, saranno erette le tabelle con la scritta Unione
europea, e i controlli di merci e persone saranno adeguati alle normative di
Bruxelles. Entrando nell'Ue, Zagabria esce della Cefta, zona di libero
commercio di cui fanno ancora parte i Paesi dei Balcani occidentali che non
sono nella Ue.
Iran, prima centrale al 100%
[Muggheri onesta, trisoru ca arresta. Moglie onesta, tesoro che resta] La
prima centrale nucleare iraniana, quella di Bushehr, ha raggiunto nei giorni
scorsi il 100% delle sue capacita' ed entrera' in funzione dopo i test del
general contractor russo Rosatom. Lo ha detto a San Pietroburgo il capo
dell'organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Fereydoun Abbassi, come
riferisce Interfax. Abbassi ha preannunciato inoltre l'intenzione di Teheran di
costruire a Bushehr altri tre reattori da 1000 megawatt, auspicando di
allargare la cooperazione con Rosatom.Gli Stati Uniti,
spodestando due nemici dell’Iran come Saddam Hussain in Iraq e i taleban in
Afghanistan, hanno paradossalmente contribuito all’influenza dell’Iran nella
regione. Le “Primavere Arabe” (a parte il caso Siria) non sono così in contrasto
con gli interessi iraniani. È stato al culmine delle rivolte che le navi di
Teheran hanno attraversato il Canale di Suez per la prima volta dalla
Rivoluzione Islamica, manovra simbolica fino ad allora resa impossibile
dall’Egitto di Hosni Mubarak. L’Iran sciita, fatto poco noto, ha funzionato
come naturale zona cuscinetto di fronte all’espansione verso Ovest degli
estremisti wahabiti dal Pakistan e dall’Afghanistan. Attaccare il
geostrategicamente decisivo Iran mediorientale potrebbe quindi aprire le porte
ai nemici comuni di Teheran e dell’Occidente; Al-Qaeda e i Taleban. L’opzione
migliore di Israele per distruggere i siti nucleari sotterranei dell’Iran
sembra essere per via aerea, utilizzando aerei da caccia, i missili a medio
raggio Jericho-3 e quelli anti-bunker.
Israele, questa volta, dovrebbe colpire
diversi siti, al contrario di quando, rispettivamente nel 1981 e nel 2007, ha
attaccato i siti nucleari di Osiraq in Iraq e di Deir ez-Zor in Siria. L’attacco
israeliano non farebbe, però, che ritardare i programmi nucleari iraniani:
l’Iran ha tra i suoi armamenti anche missili come lo Shahab, che può colpire
Tel Aviv. Un attacco israeliano potrebbe portare anche la Siria ad attaccare
Israele. E, soprattutto, qualsiasi attacco contro l’Iran funzionerebbe da
scintilla per mettere in moto le macchine da guerra di Hamas e di Hezbollah, le
due “cellule distaccate” dell’Iran in Medio Oriente. Dei virus informatici sono
stati lanciati per penetrare i siti di arricchimento dell’uranio iraniani.
Quattro scienziati nucleari sono stati assassinati, con Teheran che punta il
dito contro il Mossad, il servizio segreto israeliano. Se attacchi di questo
tipo continueranno, l’Iran, usando la sua influenza sulla regione, potrebbe
danneggiare il processo di pace in Medio Oriente anche più di prima. In
generale, attacchi mirati ad abbattere il regime potrebbero avere l’effetto di
riunire gli iraniani e di intensificare il giro di vite contro i riformisti.
Tali tentativi trasformerebbe davvero l’Iran in una potenza atomica. Su
pressione degli Stati Uniti l’Unione Europea ha interrotto il 20% delle sue
importazioni di greggio, quelle che arrivano dall’Iran, e i grandi compratori
come la Cina, l’India e la Corea del Sud hanno tagliato le proprie importazioni
di petrolio dall’Iran fino al 45%, costando al Paese 5 miliardi di dollari al
mese di entrate non percepite. Inoltre, miliardi di dollari di proprietà
dell’Iran sono bloccati nelle banche di tutto il mondo. L’Iran ha
potenzialmente sempre meno mezzi per controbilanciare la nuova ondata delle
paralizzanti sanzioni che la popolazione ormai sopporta con difficoltà. Nonostante
la superiorità degli Stati Uniti e dei loro alleati, l’opzione militare sembra
troppo costosa sia per l’Iran che per l’Occidente. È più probabile che il nuovo
presidente iraniano opterà per la migliore ed unica opzione, quella del
compromesso con l’Occidente, piuttosto che la guerra! Ma la domanda più
importante rimane: chi prenderà la decisione finale? Il governo, la Guida
Suprema o il popolo?
SIAMO TUTTI SPIATI
[Siete solo una manica di cog**oni! Sapete perché?
Peché non avete il fegato per stare dove vorreste stare. Voi avete bisogno di
gente come me, vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito
del ca**o e dire: "Quello è un uomo cattivo". Beh? E dopo come vi
sentite, buoni? Voi non siete buoni. Sapete solo nascondervi, solo dire bugie.
Io non ho questo problema. Io dico solo la verità, anche quando dico le bugie.
Al Pacino] Il
presidente dell'Ecuador Rafael Correa ha detto stasera che Quito darà l'asilo a
Edward Snowden, la talpa del Datagate, solo dopo che sarà in territorio
ecuadoriano. Territorio ecuadoriano sono anche le ambasciate e i consolati del
Paese nel mondo. Gli Stati Uniti non invieranno caccia per intercettare Edward
Snowden, la talpa del Datagate, quando ripartirà da Mosca. Il presidente Usa Barack Obama continua ad
essere preoccupato per gli altri documenti di intelligence che Edward Snowden
potrebbe avere con sé ed è per questo motivo che gli Stati Uniti vogliono
arrestarlo. Giallo sul profilo twitter di Edward Snowden dal quale è partito
stamattina l'appello all'Ecuador affinchè lasciasse entrare la 'talpa' del
Datagate nei suoi confini. Dopo la diffusione del messaggio, si sono diffusi su
twitter i primi dubbi sull'autenticità del profilo. L'indicazione che sia un fake
proviene dal giornalista-blogger del Guardian Glenn Greenwald, che sulla sua
pagina twitter ha avvertito di non fidarsi di quell'account che in breve tempo
ha raccolto più di 8.000 follower. Nuovo ed
eclatante colpo di scena nel Datagate, lo scandalo di spionaggio che coinvolge
l'agenzia di intelligence del Pentagono, la Nsa: gli Usa spiano anche l'Unione
europea. Rivelazioni bomba, quelle pubblicate oggi dallo Spiegel online, che
fanno andare su tutte le furie il presidente dell'Europarlamento: “È uno
scandalo enorme”, dice Martin Schulz, e
Washington deve dare spiegazioni immediate. Il settimanale tedesco scrive che
gli 007 statunitensi spiavano i diplomatici europei a Washington e a New York,
ma avrebbero anche intercettato i computer e i telefoni dell'Unione europea,
forse anche quelli dei leader, a Bruxelles. Le rivelazioni sono contenute in
nuovi documenti di Edward Snowden - la talpa bloccata da giorni nell'area di
transito dell'aeroporto di Mosca - e stanno irritando ancora di più i vertici
dell'Ue, già di pessimo umore dopo le prime rivelazioni del Datagate, con
milioni di telefonate intercettate in Europa e in tutto il mondo. Der Spiegel
cita un documento top secret della Nsa, nel quale l'Europa viene definita un “target”
e in cui si spiega che erano finiti nel mirino degli 007 a stelle e strisce i
telefoni e i computer dell'Ue a New York e a Washington, con accesso anche alle
email e ai documenti in preparazione. Inoltre, sempre secondo il settimanale
tedesco, circa cinque anni fa i responsabili della sicurezza Ue, a causa di
disturbi nelle telefonate, si sono accorti che alcune delle comunicazioni del
Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i vertici dei leader
europei, venivano intercettate a distanza. Le ricerche avviate a quel momento
hanno permesso di scoprire che le intercettazioni erano gestite da una delle
aree schermate accanto al quartier generale della Nato, nella vicina Evere,
dove la Nsa si era installata.
Datagate e l’ipocrisia europea
[Lefty: “Annette non aspettarmi alzata...” Annette: “No?”
Lefty: “Ma no non so quanto posso mettere... ah un'altra cosa... se chiama
Donnie digli... digli che se deve farlo qualcuno sono contento che sia lui...
va bene? Madonna quanto sei bella... ci vediamo.” Al Pacino] Edward Snowden, la
presunta talpa del Datagate, è ancora nella zona transito dell'aeroporto
Sheremetevo di Mosca perché non può comprarsi un nuovo biglietto dopo che gli
Usa, che lo accusano di spionaggio, gli hanno annullato il passaporto: lo
riferisce una fonte dell' entourage di Snowden citata dall'agenzia Interfax.
L'ex consulente governativo americano non può né entrare in Russia né
acquistare un nuovo biglietto aereo e quindi è ancora nella zona transito di
Sheremetevo, ha detto la fonte. Snowden è arrivato da Hong Kong a Mosca
domenica scorsa, accompagnato da una giornalista ed esperta legale britannica,
Sarah Harrison, che fa parte del team giuridico di Wikileaks. Nei giorni scorsi
il trentenne americano aveva ricevuto dal governo ecuadoregno anche un documento
di rifugiato per un transito sicuro. Almeno sei paesi della Ue, tra cui
l'Italia, collaborano con gli Usa nella raccolta di dati personali in virtù di
accordi internazionali di intelligence. Lo rivela il Guardian citando un ex
luogotenente della Marina Usa che ha lavorato per la Nsa, Wayne Madsen. Madsen
cita oltre alla Gran Bretagna (la cui collaborazione era già emersa) anche
l'Italia, la Danimarca, l'Olanda, la Francia, la Germania e la Spagna. Questi
sette paesi avrebbero accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di
dati. In base agli accordi internazionali di intelligence, i paesi sono
categorizzati dagli Stati Uniti in base al loro livello di fiducia. Madsen -
riporta il Guardian citando un'intervista pubblicata sul blog
PrivacySurgeon.org - ha deciso di uscire allo scoperto in seguito ai timori sul
fatto che i politici europei stiano raccontando solo “metà della storia”
sull'estensione delle attività della Nsa. “Non riesco a capire come Angela
Merkel possa chiedere assicurazioni da Obama e dalla Gran Bretagna mentre la Germania
ha gli stessi rapporti” afferma Madsen. “Molte delle informazioni non sono
segrete né nuove. È solo che i governi
hanno deciso di lasciare il pubblico al buio. Sono finiti i giorni del silenzio”.
Il Consiglio UE ha “letto sullo Spiegel” la notizia dello spionaggio Usa ed ora
“sta verificando con i servizi di sicurezza” quanto rivelato dai documenti resi
pubblici da Snowden. Lo si apprende da fonti del Consiglio, che fanno osservare
come “lo spionaggio è una realtà” e “per questo” ci sono i sistemi di controllo
delle infrastrutture. Già nel 2003 vennero scoperte miscrospie degli edifici
della istituzioni, ma il conseguente procedimento giudiziario “non portò a
nulla”. Intanto sul caso s'inserisce il Venezuela: il presidente Nicolas Maduro
ha dichiarato che se a Caracas dovesse arrivare una richiesta di asilo
politico, il governo chavista sarebbe pronto a “valutarlo”, così come ha già
fatto l'Ecuador. Nel precisare che il Venezuela non ha ricevuto nessuna “richiesta
ufficiale da parte di Snowden”, Maduro ha però precisato che Caracas sarebbe pronto
a valutarla. “L'asilo - ha puntualizzato
- rappresenta una protezione umanitaria, una tipolgia del diritto umanitario
internazionale che ha una grande tradizione in America Latina ed è sempre stato
utilizzata per proteggere i più deboli”. Parlando da Haiti, dove si trova in
visita, Maduro si è domandato cosa succederebbe se si sapesse per esempio che
il Venzuela spia il mondo: “sarebbe convocato il consiglio di sicurezza Onu”,
ha commentato ironicamente, chiedendosi “di cosa sia colpevole questo giovane
Snowden?: “Ha fatto una denuncia... merita - ha concluso - la protezione
umanitaria”.
sabato 29 giugno 2013
9 anni sono passati
[Funtana ca duna acqua a dù vadduni, nun pò fari dù
cori cuntenti] La sicurezza quando si lavora in aeroporto è importante,
direi quasi imprescindibile. Aviapartner in questi anni a Palermo ha iniziato una serie
di corsi per formare e sensibilizzare i propri lavoratori. Capita che dopo i
corsi non tutti hanno capito l’importanza delle ginocchiere, delle cuffie,
guanti, scarpe e “gilettino” di alta visibilità. Spesso l’operatore che porta
il trattore non ha le cuffie, i guanti e
il "gilettino" di alta visibilità. E gli operai in genere non sempre sono
impeccabili in merito alla sicurezza. E quando
qualcuno si trova vestito secondo i desideri di Aviapartner un ros richiama l’operaio
perché con le cuffie non sempre si sentono gli ordini. Anche
biancaneve quando viene sottobordo non mette il “gilettino” dell’alta
visibilità, dare il buon esempio è fondamentale. Spesso sempre l’operatore che si occupa del
trattore elettrico quando porta i carrelli per scaricare i bagagli li posiziona
tutti e tre-quattro sotto l’ala. Dai corsi fatti recentemente è vietatissimo,
anche perché i coni che delimitano l’aeroplano perché vengono messi? Così come
è vietatissimo utilizzare il cellulare sotto bordo quando si riforniscono di
carburante i velivoli. Ma siamo in Italia e i regolamenti si fanno per non
essere rispettati. I sindacati dovrebbero essere contenti che la propria
azienda punta alla riqualificazione del proprio personale con dei corsi sulla
sicurezza, invece la subiscono passivamente, potrebbero dire quanto meno ai propri iscritti di rispettare le regole sulla sicurezza, che
possono dare fastidio, ma vanno comunque rispettate. Colleghi che hanno lavorato in Sea
a Milano, a Sigonella a Catania,in Alitalia, in Air Sicilia, in Gesap a Palermo
non sanno ancora posizionare correttamente
un nastro trasportatore utilizzato per caricare e scaricare i bagagli. Possiamo
capire chi dimentica, ma non giustificare, di mettere il freno a mano nel mezzo o di cambiare il trattore nel momento in cui bisogna salire i bagagli e
si ritrova con il mezzo scarico. E dire che
a giorni sono nove anni di attività. Questa a Contessa Entellina si
chiama strafottenza che non va mai d’accordo con la sicurezza. E i ros che fanno in tutto questo? Niente, anzi, per dirla tutta, qualche volta
intervengono per richiamare, giustamente, chi si siede mentre l’aeroplano sta entrando nel
parcheggio. Decoro, ragazzi il
comandante ci guarda.
Pireo sarà porto n. 1
[M stai purtann
p vic e vcariell. Deviare il discorso] Il
gruppo Cosco, colosso
cinese della logistica marittima, intende effettuare nuovi investimenti per 224
milioni di euro nel porto del Pireo per renderlo il più grande ed efficiente
del Mediterraneo. Lo ha detto il premier greco Antonis Samaras durante
l'inaugurazione del molo n.3 del porto alla presenza del presidente della
società, Wei Jiafu. Il nuovo investimento, ha spiegato il premier, prevede
l'estensione della parte occidentale del molo n.3 e la creazione di 500 nuovi
posti di lavoro. Nel giorno in cui la stampa internazionale
celebra il premier Antonis Samaras per
l’accordo raggiunto con i cinesi del gruppo Cosco, il risvolto delle medaglia
si chiama “metodo
ert”. I cittadini greci infatti sono scossi da un’altra
notizia diffusa dai giornali ellenici: si profila la chiusura di
ben quattro ospedali di Atene.
Si tratta di quattro nosocomi storici per la capitale: il Policlinico nella
centralissima Omonia, Sant’Elena, Patission,
e Agia Varvara. La decisione stupisce perché è adottata
con la medesima logica del gruppo radiotelevisivo Ert: anziché ragionare su un
riordino del settore, eliminando gli sprechi ma senza lasciare i cittadini
senza diritti, si preferisce la cesoia e la chiusura. Si tratta nello specifico
di quattro strutture pubbliche che
curano la maggior parte dei cittadini di fascia medio e medio bassa, oltre che
indigenti e poveri. Con indotti di ammalati che comprendono almeno la metà
degli ateniesi oltre a tutto il bacino dell’Attica che conta come regione la
metà dell’intera popolazione greca (5 milioni di abitanti su un totale di 11). Le
valutazioni in queste ore al vaglio delle associazioni di ammalati e delle
compagini mediche e paramediche vertono sul fatto che ad esempio l’Ospedale
Agia Varvara cura circa un milione di casi all’anno, e al momento dal ministero
nessuno sa indicare una spiegazione ragionevole sul perché di una simile
decisione che coinvolge ammalati ma anche dipendenti di tutte le fasce.
Non solo disoccupazione
cronica ma il diritto alla salute pubblica che
verrà messo in discussione.
Usa–Russia è guerra diplomatica
[Quanno 'o mare
non è muorto, 'e pisce so' vive. Col
mare mosso, la pesca è abbondante] Edward Snowden potrebbe rimanere “in
permanenza in Russia” a causa della cancellazione del suo passaporto e delle
minacce degli Stati Uniti ai Paesi intermediari. È quanto scrive Wikileaks su Twitter. Al
Dipartimento di Stato “non sono molto furbi”, commenta con ironia il gruppo di
Julian Assange. Edward Snowden, la talpa del Datagate, è ancora nella
zona transito dell'aeroporto Sheremetevo di Mosca perché non può né entrare in Russia né comprarsi un nuovo
biglietto dopo che gli Usa, che lo accusano di spionaggio, gli hanno annullato
il passaporto: lo riferisce una fonte dell'entourage di Snowden citata
dall'agenzia Interfax. Nei giorni scorsi il trentenne americano aveva ricevuto
dal governo ecuadoregno anche un documento di rifugiato per un transito sicuro.
Il programma britannico Tempora è “un chiaro segnale di come abbiamo bisogno, a
livello Ue, di tracciare un equilibrio tra la protezione dei dati personali e
la loro elaborazione per motivi di sicurezza. È in questo contesto che ho inviato una lettera
al ministro Hague per esprimere la mia preoccupazione e per avere chiarimenti”,
così il vicepresidente della Commissione Ue Viviane Reding, che ha chiesto “una
risposta urgente, entro la fine della settimana”. “Assange, Manning e
Snowden non sono spie e hanno diffuso informazioni segrete per le loro
convinzioni, non per soldi: sono i nuovi dissidenti”: lo ha twittato Alexiei
Pushkov, capo della commissioni affari esteri della Duma, la camera bassa del
parlamento russo, facendo riferimento rispettivamente al fondatore di
Wikileaks, al soldato Usa arrestato in Iraq con l'accusa di aver passato materiale
segreto a Wikileaks e alla talpa del Datagate.
Ribelli siriani avranno armi Usa
LE PEGGIORI COMPAGNIE AEREE
[Quannu l'amuri tuppulìa, unn'u lassari ammenzu a via. Quando l'amore bussa alla tua porta, non lo
laciare in strada] Ogni anno la Skytrax stila la classifica delle migliori
compagnie aeree del mondo. Lo fa in base ai commenti dei viaggiatori di tutto
il mondo che prendono spesso aerei e che conoscono praticamente tutte le
compagnie. Con i risultati ottenuti, però, c'è il rovescio della medaglia e
viene compilata anche la classifica delle compagnie aeree peggiori. Vengono
presi in esame parametri come puntualità, pulizia, efficienza e
comfort. La buona notizia è
che, nonostante noi italiani ci lamentiamo sempre, per fortuna non ce n'è nessuna italiana. La corsa al
risparmio per Ryanair puo' essere un rischio per la sicurezza dei passeggeri.
Lo sostiene il settimanale francese Le Nouvel Observateur dopo essersi
procurato alcuni documenti che proverebbero che la compagnia low cost irlandese
fa mobbing sui piloti per consumare meno combustibile possibile anche a rischio
di fare un atterraggio di emergenza, come e' successo piu' volte lo scorso anno
(tre a Valencia e una a Budapest).La peggiore compagnia aerea in
assoluto, secondo Skytrax,
è la Turkmenistan Airlines, che, fatto 100 il punteggio massimo per
raggiungere la perfezione, ha ottenuto solo 30,8 punti. Sul podio al
secondo posto c'è la Sudan Airways con 33,3 punti su
100. Al terzo posto si posiziona la Ukraine International Airlines (36,3 su 100 punti). Ecco la top 10 completa:
Turkmenistan Airlines (30,8 punti su
100),Sudan Airways (33,3/100),Ukraine International Airlines (36,3/100), Uzbekistan
Airways (37,5/100),Air Koryo (39,2/100),Bulgaria Air (41,8/100),Rossiya
Airlines (42,7/100),Iceland Express (42,8/100),Tajik Air (43,3/100).Syrian Air
(44,8/100). La classifica delle peggiori compagnie aeree continua
fino alla ventesima posizione. Tra queste c'è anche la Ryanair.
Per i vettori non esiste tregua
['Fimmini schetti e maritati senza figghi né pi
dinari né pi cunsigghi'. Donne
zitelle e spsate senza figli non son buone né per i prestiti né per i consigli]
Una sfida non da poco, visto che
compagnie come la malese Air Asia ci ha provato, salvo dover invertire la
rotta. Kjos sostiene la propria scelta
strategica, spiegando che i nuovissimi aerei, essendo più efficienti,
hanno bisogno di meno passeggeri per coprire i costi del viaggio. Per sfuggire
all’elevato costo del lavoro del Nord Europa, Nas basa i suoi aerei in altri
mercati ed è all’estero che assume il proprio personale. L’amministrazione, per
esempio, è in Latvisa, il dipartimento IT in Ucraina, mentre i voli in Asia
avranno Bangkok come base. Con la crescita
dei prezzi del carburante e una concorrenza sempre più accesa da parte
di Ryanair e EasyJet, Kjos si è reso conto che l’unico modo per sopravvivere era puntare su economie di scala,
aerei molto efficienti e basi in Paesi più economici. Le dimensioni
dell’ordine, inoltre, impegnano Boeing e Airbus che, conseguentemente, non
possono soddisfare le richieste dei competitor di Nas, impedendo di fatto il rinnovamento di altre flotte. Gli aerei
arriveranno entro i prossimi cinque anni.
venerdì 28 giugno 2013
Restano le sanzioni contro l’Iran
[Acqua ca nun
cammin' fa pantane e fete! L'acqua stagnante, si appantana e
puzza] Il presidente americano Barack
Obama vede segnali “positivi” con l'elezione del presidente iraniano Hassan
Rohani, anche sulla questione del nucleare, ma esclude di togliere le sanzioni
contro Teheran. “Penso Rohani che rifletta la volontà del popolo iraniano di
avanzare verso un'altra direzione. In Iran c'è chiaramente una spinta a
cooperare con la comunità internazionale in modo più positivo”, ha detto Obama
in un'intervista trasmessa dalla tv
pubblica americana Pbs. Hormuz non è mai stato chiuso finora. Chiudendo lo
stretto, attaccando le navi cisterna in transito, i poli energetici circostanti
e i porti, l’Iran dovrà prepararsi per i letali attacchi aerei degli Stati
Uniti e per rappresaglie da ogni lato. Gli Stati Uniti e i loro alleati,
ritiratisi nel 2011 dall’Iraq e in vista dell’uscita dall’Afghanistan l’anno
prossimo, sono però riluttanti all’idea di un’altra, costosa guerra. Washington
da sola ha speso più di 4 mila miliardi di dollari in quella che è stata
chiamata la “Guerra al Terrorismo” nell’arco di un decennio. Chi potrebbe
davvero decidere di iniziare una guerra è Israele. Il premier Netanyahu, alle
Nazioni Unite, ha tracciato una “linea rossa” molto chiara. Ha detto che, entro
l’estate del 2013, l’Iran avrebbe avuto la sua prima bomba. Israele, dal canto
suo, non è firmatario del trattato di non proliferazione nucleare e c‘è
consenso quasi unanime sul fatto che possieda armi nucleari. La Guida Suprema
dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito gli israeliani: “Se faranno
anche solo la minima mossa, la Repubblica Islamica raderà al suolo Tel Aviv e
Haifa”. Nel caso di uno scontro militare quali assi nella manica potrebbero
sfoderare Iran, Stati Uniti e i loro alleati? Il primo è il potere di influenza
e di lobby. Gli Stati Uniti e i loro alleati sono molto influenti all’interno
delle più importanti organizzazioni internazionali, come ad esempio le Nazioni
Unite, il Consiglio di Sicurezza, l’Agenzia internazionale per l’energia
atomica, o la Banca Mondiale. L’Iran, oltre al sostegno dei cinesi e dei russi,
gode del supporto di alcuni ex mujaheddin afgani e di gruppi regionali sciiti
che possono danneggiare gli interessi dell’Occidente. In mezzo a tali gruppi
c‘è l’Esercito del Mahdi di Moqtada al-Sadr, vicino alla capitale irachena
Baghdad.
Miracolo a Punta Raisi: tiene l’unità sindacale
[E
uno!...dicett' chille ca cecaje ll'uocchie 'a mugliera. E uno!
disse colui che accecò la moglie] L’incontro di ieri in prefettura che ha visto la presenza
di tutti sindacati con i vertici della Gesap e della controllata Gh è stato
aggiornato alla prima settimana di luglio, il prefetto oggi comunicherà la
data. La Gesap si è presentata all’incontro
solo con il responsabile del personale
che ha chiesto alle sigle sindacali di evitare lo sciopero. Ma le sigle sindacali
lo sciopero lo faranno questo ormai è un dato certo. Al prossimo incontro in
prefettura i sindacati hanno chiesto la presenza del presidente Modica e dell’a.d.
Colombo. Ma dovrebbe venire solo il dg Scelta che per otto anni ha gestito lo
scalo. Ma a prescindere del sacrosanto sciopero sarebbe meglio che tutti i
sindacati, uniti come non mai, chiedessero le dimissioni di tutto il cda della
Gesap e di Carmelo Scelta.
Arriva Norwegian Air Shuttle
[Muggheri onesta, trisoru ca arresta. Moglie
onesta, tesoro che resta] Bjorn Kjos ha comprato 222
aerei. Norvegese, aviatore, avvocato, autore di gialli e uomo d’affari è
un nome di cui si sentirà parlare presto e molto, fa sapere The Economist . Il
suo obiettivo, infatti, è battere sul
loro terreno le compagnie aeree low cost che hanno espugnato, in Europa
e non solo, il dominio delle compagnie di bandiera. Kjos è figlio di del fondatore
di una piccola compagnia locale, la Norsk Skogbruksfly, nata nel 1953. Il suo
primo impiego è stato come pilota delle
Royal Norwegian Air Force. Terminata la parentesi nell’aeronautica,
visto che la Scandinavian Airlines System non aveva bisogno di nuovi piloti,
Kjos si è iscritto a legge: dal
1983 al 2002, dunque, ha esercitato la professione di avvocato e dal 1993
partecipa ai lavori della Corte Suprema. Alla metà degli anni Novanta, insieme
al fratello e alcuni dipendenti della compagnia aerea in fallimento Busy Bee,
dando vita a Norwegian Air Shuttle che, nel 2002, Kjos trasforma in una compagnia aerea low cost. Da allora,
la compagnia prende quota e diventa il secondo
vettore della Scandinavia. Lo scorso anno, dunque, la Norwegian Air
Shuttle ha emesso un ordine da dieci
miliardi di dollari, il più grande mai registrato in Europa. I nuovi
aerei entreranno in servizio accanto alla nuovissima flotta di Boeing 787
Dreamliners con cui la Nas intende coprire le tratte a lungo raggio verso l’Asia e l’America. “Quando abbiamo
aperto le vendite dei voli da Oslo a New York, il nostro sito è collassato
sotto il peso dei contatti”, raccontava Kjos a Business Week lo scorso gennaio.
I primi voli prenderanno il via a maggio, mentre da giugno sarà operativo
Bangkok, nei prossimi cinque anni aprirà un altro hub in Asia: l’obiettivo è
soddisfare la domanda di trasporto dalla Cina che, entro i prossimi 15 anni,
dovrebbe rappresentare il 90% dei
biglietti venduti dall’Asia all’Europa.
mercoledì 26 giugno 2013
Ciro Luisi, il masaniello di Capodichino
[Primm' e cunfett' e poi e difett'. Prima le nozze e poi i difetti] Il sindacalista
Ciro Luisi, che personalmente non conosco, ma che conosco tramite facebook è il
prototipo del sindacalismo da combattimento. Pur appartenendo a una sigla
sindacale “non firmataria di contratto” e dunque è trattato dalla triplice con
sufficienza …. Ma il Masaniello di Capodichino non si sente inferiore a
nessuno: denuncia la Gesac, Alisud, Menzis e ora anche la triplice. Fino ad
oggi tutte le cause Luisi le ha vinte, non è escluso che anche contro la
triplice “firmataria di contratto” ci sarà un’altra vittoria. Contesta , ultimamente,
il suo passaggio da Alisud a Menzis e
siccome la Cisal non ha firmato quell’ accordo il passaggio è impugnabile se
manca il consenso del lavoratore. In Italia è prassi non denunciare altri
colleghi (il medico, il magistrato, l’avvocato … non denuncia mai un collega).
Il sindacalista Luisi denuncia la
triplice: la Uil, la Cisl e Cgil. Luisi dovrebbe venire a Palermo per insegnare
a tutti i sindacalisti di Punta Raisi come si fa sindacato. Principalmente alla
Cisal, che dopo tante belle parole ha
aderito al tavolo congiunto che comprende la triplice. Triplice che a dicembre
aveva preparato quel documento di fuoco contro la Gesap dove si ringraziava il
dg della Gesap di avere pagato lo stipendio e la tredicesima. Domani alle 17,30 i rappresentanti sindacali sono
stati convocati dal prefetto di Palermo, ma il Masaniello di Capodichino cosa
avrebbe fatto in tutto questo periodo, avrebbe denunciato tutti, avrebbe
indetto qualche sciopero spontaneo …, insomma non avrebbe aspettato gli eventi, ma sicuramente non avrebbe accettato nessuna
alleanza con il movimento sindacale del “grazie,signore grazie”.
In attesa del default
[Megghiu cuttu e misuratu chi longu e sgalapatu. È meglio inondare un paese che instaurare
una usanza] I derivati ristrutturati all'apice della crisi dell'area euro
rischiano di costare all'Italia 8 miliardi di euro di perdite. I contratti
originali - riporta il Financial Times citando un documento del Tesoro,
trasmesso alla Corte dei Conti - risalgono alla fine degli anni 1990, ovvero al
periodo “precedente o subito successivo all'ingresso dell'Italia nell'euro”.
Tre esperti indipendenti consultati calcolano le perdite in circa 8 miliardi di
euro. “Non esiste alcun pericolo per i conti dello Stato”. Lo scrive il
Tesoro in una nota a proposito delle potenziali perdite legate ai derivati: “è
assolutamente priva di ogni fondamento l'ipotesi che la Repubblica Italiana
abbia utilizzato i derivati alla fine degli anni 90 per creare le condizioni
richieste per l'entrata nell'euro”. I controlli effettuati sistematicamente
dall'Eurostat, prosegue Via XX Settembre, “hanno sempre confermato la
regolarità” di queste operazioni. “Aspettando Godot l’Italia
muore”. Beppe Grillo, con un nuovo post sul suo blog, cita Samuel Beckett per descrivere la
situazione di un’Italia in stallo mentre avanza il pericolo default. “Bisogna agire al più presto con la
ristrutturazione del debito – avverte l’ex comico genovese – Gli interessi
chiesti dal mercato sui nostri titoli di Stato decennali sono aumentati del 10%
nelle ultime due settimane. Lo spread è
tornato a circa 300 punti, ai livelli di settembre del 2012, e il suo rialzo è
appena iniziato perché il mercato dovrà digerire molte brutte notizie per
l’Italia”. Insomma, la situazione non è buona. Per spiegare il problema nel
dettaglio, Grillo nel suo post lo scorpora in quattro notizie. La scommessa di Kjos è sostenuta da Preben Rasch-Olsen -
Canergie, una banca di investimento di Oslo. I numeri sono a favore: dal 2006 a oggi, le compagnie low
cost hanno visto crescere i propri passeggeri del 12% l’anno, mentre le
compagnie tradizionali si sono fermate a +2%. Il tentativo di crescere sul
fronte low cost per le compagnie di bandiera potrebbe arrivare troppo tardi, ma
anche la sfida a lungo raggio di Kjos potrebbe scontrarsi con l’aggressività delle politiche delle
compagnie medio-orientali. Entro sei mesi tutto sarà chiaro: o l’Italia ritrova un po’ di crescita sfruttando le riforme iniziate dal
governo Monti, oppure il peggioramento della crisi, nell’economia reale e
sui mercati finanziari, “potrebbe costringere il Paese alla richiesta di salvataggio”. Lo scrive l’analista Antonio Guglielmi in un report di Mediobanca Securities, la controllata di Londra di Mediobanca
specializzata in intermediazione finanziaria, che è stato consegnato soltanto
ai clienti. Le banche sono restie a divulgare analisi pessimistiche sullo stato
della situazione italiana per non creare allarme. I detonatori possibili sono
tanti: la Federal Reserve che
comincia ad asciugare liquidità, la Slovenia che chiede aiuto per le sue banche, l’Argentina che
è a un passo da una nuova bancarotta. Lo spread, e questo è uno degli aspetti meno rassicuranti
dell’analisi di Guglielmi, dipende quasi esclusivamente da variabili che non
controlliamo. Se torna a salire, come sta succedendo, l’Italia potrà fare molto
poco. Altri 43 miliardi applicando un prelievo una tantum
al 10 per cento più ricco della popolazione, sopra 1,3 milioni di euro di
patrimonio, sul modello di quella francese. Dai capitali nascosti in Svizzera (solo qui il report indulge a un po’ di
ottimismo) possono arrivare 20 miliardi di euro, altri 2, se proprio
necessario, da un condono edilizio. Le banche, insomma, sono fragili. E
abbiamo perso l’occasione di farle salvare all’Europa: ora si è affermato il “modello Cipro”. L’Eurogruppo ha deciso che se una banca ha
bisogno di aiuto, l’Esm(il fondo Salva Stati) ci metterà parte dei fondi,
massimo 60 miliardi. Gli altri li dovrà recuperare lo Stato nazionale.
Convertendo obbligazioni in azioni, prelevando dai depositi, tassando i
cittadini.
Sciopero generale in Portogallo
Fs vuole acquisire Az?
[Facesse na
culata e ascesse o sole. Ogni
volta che inizio a fare il bucato, il sole scompare] “Un'operazione molto, molto complicata ma non si può
escludere nulla”. Lo ha detto l'a.d. delle Fs Mauro Moretti, rispondendo a una
domanda sulla possibilità sull'acquisizione di Alitalia da parte delle
Ferrovie. L'amministratore delegato delle Ferrovie
dello Stato, Mauro Moretti, si augura di incontrare a breve il suo omologo
dell'Alitalia, Gabriele Del Torchio, per discutere di potenziali sinergie tra
le due aziende. È quanto ha affermato lo stesso top manager, in occasione della
presentazione “Frecciabimbo”.
Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano una conferma del prossimo
incontro Alitalia-Fs, Moretti ha affermato: “Lo auspico, da tempo lo auspica
tutto il Paese, perché non dovrei?”. Moretti ha poi fatto presente che “non c'è
una data ma sicuramente non prima del 27 giugno”, giorno in cui è prevista la
presentazione del nuovo piano industriale della compagnia aerea. Riguardo ai
contenuti, l'a.d. di Ferrovie dello Stato non ha fornito anticipazioni: “Quando
ci vedremo affronteremo il tema rispettando tutti i punti di vista”. Riorganizzazione
delle tratte, puntando su medio e lungo raggio, “rehubbing” di Fiumicino,
qualche nuovo volo intercontinentale da Malpensa e lancio di tariffe dedicate,
rendendo strutturale la promozione per i giovani. Sono alcune delle misure allo
studio per il Piano industriale 2013-2016 di Alitalia, che l'amministratore
delegato Gabriele Del Torchio sta mettendo a punto in vista della presentazione
alla stampa fissata per il 27 giugno. Giorno in cui la compagnia ha anche
convocato i sindacati proprio per un confronto sul piano. Del Torchio
dovrà cercare di rilanciare un'azienda che al 31 marzo 2013 aveva in cassa una
liquidità di 159 milioni (comprese le linee di credito non utilizzate) e un
indebitamento finanziario di 1,023 miliardi (inclusi i 95 milioni del
finanziamento soci). L'unica strada, secondo alcuni, è quella di puntare sul
mercato più redditizio del lungo raggio; anche perché sul costo del lavoro, che
rispetto ai vettori concorrenti è già il più basso in assoluto, non si
profilerebbero molti margini di risparmio. Alitalia guarda alla Sicilia? Il
presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e il sindaco di Catania
Enzo Bianco hanno incontrato a Roma i vertici della compagnia italiana per sollecitare la massima attenzione del vettore
nei confronti della Sicilia e di Catania in particolare.
martedì 25 giugno 2013
Ok assemblea a bilancio e nuovo cda Sea
[La petra uffruta di n'amicu è comu un pumu. La pietra offerta da un amico è come una
mela] L'assemblea dei soci
di Sea ha approvato il bilancio 2012 e ha nominato il nuovo cda che prevede 7
membri. Confermati quindi Maia e Ravasio, rappresentanti di F2i, che però non
sono stati votati dal Comune di Milano. La società aeroportuale ha tagliato gli
stipendi del board del 30%. Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, ha
attaccato la gestione “monarchica e distorta” di Giuseppe Bonomi. L'ex
presidente ha replicato: “lascio una società sana”. Per Sea, l’azienda che gestisce gli aeroporti milanesi, finisce l’era targata Giuseppe Bonomi,
manager vicino al centrodestra, che dopo quasi sette anni passa il testimone a Pietro Modiano,
l’ex banchiere vicino al centrosinistra, indicato dal Comune di Milano, guidato
dal sindaco Giuliano Pisapia.
Ora “serve il rassetto del sistema aeroportuale del Nord Italia”, ha
sottolineato il presidente della Regione Lombardia Roberto
Maroni, auspicando che il nuovo capo della Sea “sia sensibile”
al tema, perché “bisogna superare il conflitto tra Malpensa e Linate e
pensare alla loro integrazione con Bergamo, Brescia, Verona, Torino e anche
Venezia”. Il progetto del Governatore lombardo è condiviso da Palazzo Marino, azionista
di Sea con il 54,8% e da F21, che detiene circa il 44%. Rimane però
il problema di Sea Handling, la
società che gestisce la consegna dei bagagli, oggetto di una multa della Ue che
potrebbe farla fallire. E che potrebbe far scattare un caso di forte tensione
con i sindacati e, soprattutto, con i lavoratori coinvolti. Secondo Gamberale
“ci sono ancora le condizioni per difendere una Sea Handling al 100% partecipata
da Sea”.
Il silenzio è d’oro e il cucchiaino è d’argento …
[O' ciuccio
chiamma recchia longa o cavallo. È di chi dice ad altri quali sono i suoi difetti
senza veder i propri] Un padre (o se
preferite una madre) nel momento in cui prende in braccio il proprio figlio è
consapevole che la mala sorte potrà dargli la digrazia peggiore : la morte del
figlio; chi si sposa, per amore, può essere lasciato, chi prende i voti rischia
di perdere la fede in dio; il
giornalista rischia di prendere delle querele, il soldato di essere ucciso, il
politico di essere arrestato … i cosiddetti rischi collaterali. Tutte queste
prove drammatiche possono servire per fare crescere la vittima e per fare
capire. alla vittima stessa, chi sono i veri amici. Nella recente vicenda che
ha visto protagonista Domenico Di Carlo non riusciamo a capire il silenzio
dell’on. Saverio Francesco Romano. I due sono da sempre amici, complementari l’uno
all’altro, non una dichiarazione da parte di Romano che tentasse di giustificasse
l’operato di Di Carlo. E se il sottoscritto è perplesso mi posso immaginare lo
stato d’animo, in questi giorni, di Domenico Di Carlo. I
pm di Palermo hanno interrogato 5 delle 17 persone arrestate nell'ambito
dell'inchiesta della Finanza che ha svelato un comitato d'affari che pilotava
appalti pubblici e intascava fondi europei destinati all'ente di formazione
Ciapi. Davanti ai magistrati sono comparsi Faustino Giacchetto, dominus
dell'organizzazione, Rino Lo Nigro, direttore dell'Agenzia regionale dell'Impiego,
gli imprenditori Pietro Messina e Luciano Muratore e l'esponente del Pid
Domenico Di Carlo. Giacchetto, anche corrompendo politici e
burocrati regionali, si sarebbe impadronito dei 15 milioni di fondi europei
destinati al Ciapi e si sarebbe aggiudicato l'organizzazione dei grandi eventi
siciliani. Si è avvalso della facoltà di
non rispondere invece l'esponente del Pid Domenico Di Carlo.
Gb sarà declassata
[I sei
fermati sono musulmani. Be’, che c’è, non è sufficiente? www.spinoza.it] Fitch rivedrà il rating 'AAA' della Gran
Bretagna alla luce della finanziaria 2013. Barclays prevede che la Gran
Bretagna sarà declassata da Fitch e Standard & Poor's, le due agenzie che
ancora mantengono il rating di tripla A per il Paese. Standard & Poor's conferma il
rating di “tripla A” per la Gran Bretagna, ma mantiene le prospettive negative
sul suo giudizio. Lo si legge in una nota dell'agenzia. Standard & Poor's
ha tagliato il rating del Comune di Napoli a BB- dal BBB- assegnato prima che
il giudizio venisse sospeso nel giugno 2011. Lo annuncia in una nota l'agenzia
di rating, che ha così portato il suo giudizio sulla solvibilità di Napoli
nella categoria “junk”, spazzatura, equivalente ad investimenti speculativi. Frena la produzione manifatturiera in Gran
Bretagna: ad aprile si è registrato un calo mensile dello 0,2% dopo il +1,1%
del mese prima. Lo comunica l'Istituto nazionale di statistica. L'indice della
produzione industriale ha segnato un aumento dello 0,1%, contro attese per un
dato invariato dopo il +0,7% di marzo. I
servizi segreti Gb spiavano “sistematicamente”, con il programma Tempora, i
dati internet e telefonici che dalla Germania raggiungevano la Gran Bretagna e
viceversa. È quanto rivelano in
un'anticipazione il quotidiano Sueddeutsche Zeitung e la tv Ndr, che hanno
potuto esaminare documenti messi a disposizione da Snowden. Lo spionaggio
portato avanti dall'agenzia britannica Government communications headquarters
(Gchq), scrivono i media tedeschi, sarebbe avvenuto in gran parte attraverso la
sorveglianza dei dati trasmessi attraverso il cavo in fibra ottica Tat-14, che
attraversa la Manica unendo i due Paesi con gli
Usa. Presumibilmente i servizi britannici sarebbero stati agevolati
nell'attività di spionaggio da due compagnie telefoniche, British
Telecommunications e Vodafone. In una risposta pubblicata da Sz, quest'ultima
multinazionale ha sottolineato di aver rispettato le leggi.
lunedì 24 giugno 2013
In Grecia rimpasto governo
[Lu pani nun stuffa mai. Il pane non stanca mai] Oggi, o al più tardi domani, il premier greco
Antonis Samaras annuncerà il rimpasto che aveva programmato per dopo il
congresso di Nea Dimokratia, ma che si è reso necessario dopo l'uscita dal
governo del partito Sinistra Democratica e le dimissioni dei suoi 4 ministri. Secondo i media, il premier
e il leader socialista Venizelos (Pasok) si sono incontrati in segreto e hanno
deciso che occorre procedere ad un rimpasto. Stando alle prime indiscrezioni,
al Pasok andrebbero 6 o 7 ministeri. Si è conclusa al meglio e in tempi
rapidi la crisi di governo scoppiata in Grecia:il nuovo esecutivo, formato dai
soli Nia Democratia (conservatori) e Pasok e giurerà domattina e consente ai
socialisti di portare a casa ben quattro ministeri, fra cui gli Esteri con
Evaghelos Venizelos, leader del Pasok. Dopo l'uscita dalla coalizione del
partito della Sinistra Democratica (Dimar) di Fotis Kouvelis questa sera è
stata annunciata la lista dei nuovi ministri, frutto di un rimpasto.
7 anni son lunghi da passare …
[A lavà a capa
o' cuccio se perde 'o tiempo, l'acqua e 'o sapone. Al
testardo riuscirai difficilmente a far cambiare opinione] Sette anni di reclusione per Silvio Berlusconi,
uno in più di quanto chiesto dall’accusa, e interdizione perpetua dai pubblici
uffici. E’ la sentenza dei giudici del Tribunale di Milano al processo Ruby, in
cui il leader Pdl è stato condannato per prostituzione minorile e
concussione,
in merito ai suoi rapporti con l’allora minorenne Karima el Mahroug,
alias Ruby, ospite dei festini di Arcore,
e all’intervento dell’allora premier sulla Questura di Milano perché la ragazza, fermata per un
furto nel maggio 2010, fosse lasciata andare. I giudici hanno rimodulato
l’accusa in concussione per costrizione (articolo 317) invece che per induzione (articolo 319 quater, introdotto dalla
nuova legge sulla corruzione) come ipotizzato dall’accusa: da qui
l’aggravamento della pena. Il verdetto è arrivato dopo sette ore di camera di
consiglio. Disposta
l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I giudici hanno
stabilito anche l’interdizione legale per la durata della condanna. I giudici
della quarta sezione penale, presieduti da Giulia Turri, hanno disposto anche
la confisca e dei beni sequestrati a Karima El Maurogh e il compagno Luca Risso. Ilda Boccassini,
napoletana, classe ’49, prenderà così il posto di Ferdinando Pomarici, ottimo
magistrato che per primo indagò sulla strage di via Palestro del 27 luglio
1993. Ora toccherà a lei dirigere quell’ufficio al sesto piano della Procura.
Un luogo di prestigio e scomodo allo stesso tempo. Scomodo soprattutto per i
prossimi mesi, quando inizieranno le prime inchieste su Expo 2015. E così,
mentre nell’aula super blindata di Torino, Spatuzza tirava in ballo Silvio
Berlusconi, “quello di Canale 5”, a Milano, fonti giudiziarie, confermavano
l’imminente nomina della Boccassini che proprio con l’attuale premier si è
trovata a combattere e non poco. Per tutti valga il processo Sme sulla
corruzione del gip romano Renato Squillante per bloccare la vendita del
colosso agro alimentare dell’Iri alla Cirio di Carlo Benedetti. Corruzione,
sostenne l'accusa, voluta e orchestrata da Berlusconi (poi assolto) su imput
diretto di Craxi. Corruzione in atti giudiziari, fu la prima accusa, poi
derubricata a corruzione semplice e sfociata con la condanna di Cesare Previti,
per anni braccio destro, assieme a Dell’Utri, dell’attuale presidente del
Consiglio. Eppure, la carriera di Ilda
la rossa parte da molto più lontano. Dal 1977 quando, non ancora
trentenne, entra in magistratura. Inizia, occupandosi di rapine e operazioni
antidroga. Poi,alla fine degli anni Ottanta, prende a collaborare con Giovanni
Falcone, occupandosi soprattutto di riciclaggio. Proprio uno dei capi d’accusa,
oltre all’ associazione mafiosa, che toccherà agli imputati dell’inchiesta Duomo
connection, indagine su appalti, tangenti e mafiosi in doppio petto, partita
da un grosso traffico di droga orchestrato da un’holding siculo-calabrese in
via Anguissola, zona a sud di Milano. Con lei, all’epoca, lavora il capitano
dei carabinieri Sergio Di Caprio, più noto come Ultimo. Dirà di Ilda la rossa:
“Pur essendo una donna, per noi è sempre stata un soldato”. Dalle tangenti
mafiose a quelle politiche il passo è breve, la Boccassini deve entrare a far
parte del pool di Mani pulite, ma verrà esclusa. “Boccassini è dotata
d'individualismo, carica incontenibile di soggettivismo e di passione, non disponibilità
al lavoro di gruppo”, dice di lei il capo del pool Francesco Saverio Borrelli.
Un anno dopo, la ritroviamo alla cerimonia di commemorazione per la morte
dell’amico e collega Giovanni Falcone. A un tratto, Ilda la rossa, si
alza e dice: “Avete fatto morire voi Giovanni Falcone, lo avete fatto
morire con la vostra indifferenza, con le vostre critiche”. Quindi scende in
Sicilia a Calanissetta per dare la caccia ai killer di Falcone. Qui tiene a
battesimo l’operazione Oceano che proverà a descrivere i rapporti tra Cosa
nostra e la Fininvest. L’inchiesta non si conclude, ma funziona da stimolo per
il processo a Marcello Dell’Utri. È lei
a redarre il verbale del pentito Salvatore Cancemi che parla di mafia, ma anche
di Berlusconi e Dell’Utri. Oggi, al posto di Cancemi c'è Spatuzza, ma il
copione resta lo stesso.
GRAZIE ILDA
['O purpo se
coce int' a l’acqua soja. Il
polpo cuoce nella propria acqua] L’accusa aveva
chiesto sei anni e l’interdizione. Per il leader del Pdl la procura di Milano aveva chiesto sei anni – 5
per la concussione e 1 per prostituzione minorile – e l’interdizione perpertua
dai pubblici uffici. Secondo il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e
il pm Antonio Sangermano nella
villa di Arcore, con quelli che gli inquirenti definiscono eventi, si
materializzava “un sistema
prostitutivo organizzato per il soddisfacimento
sessuale di Silvio Berlusconi”. Secondo gli inquirenti i fatti erano
provati “oltre ogni ragionevole dubbio”. E nessuno aveva la Procura che “Ruby
si prostituisse”, e che avesse “fatto sesso con Berlusconi … ricevendone dei
benefici”: soldi, regali e promesse. Non solo l’allora premier “sapeva che la
ragazza era minorenne”. I giudici non solo hanno accolto la tesi dell’accusa,
ma sono andati oltre considerando di fatto le telefonate ai poliziotti una
sorta di violenza morale nei loro confronti. La condanna a 7 anni e l'interdizione
perpetua dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi fa insorgere il Pdl contro i
magistrati del processo Ruby. “È uno
stupro del diritto in nome della lotta politica per via giudiziaria”, dice Luca
d'Alessandro. “È un vero attentato alla
democrazia”, rincara Lucio Malan. “Una sentenza abnorme e surreale, con un
colpevole e nessuna vittima”, aggiunge Renato Schifani. Il Tribunale ha deciso anche la
trasmissione degli atti alla Procura perché valutino l’ipotesi di falsa testimonianza per le dichiarazioni di una lunga serie
di testimoni. Un nome: Ilda Boccassini. Un nuovo incarico: capo della Direzione
distrettuale antimafia di Milano. La notizia non è nuova, arriva proprio nel
giorno in cui Gaspare Spatuzza, killer e uomo di Cosa nostra, interpreta il suo
ruolo di pentito deponendo nel processo d’Appello a carico di Marcello
Dell’Utri, già condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in
associazione mafiosa. Argomenti, le stragi del 1993 e la presunta seconda
trattativa tra mafia e Stato, di cui si sta occupando proprio la stessa Boccassini
in un’inchiesta tutta milanese che promette ulteriori scossoni all’entourage
del presidente del Consiglio. Dove passarono la loro latitanza milanese i
fratelli Gaviano?Chi fu quell’imprenditore del nord che diede loro
supporto logistico? Perché uomini dei Graviano, se non proprio i due fratelli
boss di Brancaccio, passarono buona parte dell’estate del 1993 in Costa
Smeralda, in un luogo non distante da villa Certosa, proprio mentre il futuro
premier calibrava la sua discesa in campo? Tutte domande pericolose a cui però,
lei, Ilda la rossa, sembra poter dare risposte concrete e circostanziate. Anche
per questo, la sua nomina a capo della Dda, per ora, resta ufficiosa. Certo non
era difficile intuirla. Da tempo, quello è l’obiettivo della Boccassini. Non a
caso nel 2008 rifiutò l’incarico di Procuratore generale a Verona, scegliendo
di stare a Milano prima da pm e poi da capo del nuovissimo pool anti-mafia.
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